Patti Digitali: un decalogo per le scuole del I ciclo
Sempre più spesso le scuole si sono rivolte direttamente alla rete dei Patti Digitali, per capire come costruire un ambiente didattico ed educativo coerente con i principi del “Manifesto dell’Educazione Digitale di Comunità”.
Il presente decalogo propone alcune indicazioni concrete per le scuole del I ciclo, elaborate nel corso di molti incontri e riflessioni con istituti scolastici, singoli docenti e dirigenti, alla luce della letteratura più recente in tema di media digitali e minori e tenendo conto dell’attuale quadro normativo. Il documento traduce inoltre in indicazioni pratiche alcuni punti delle “Raccomandazioni di Milano”, linee guida sul benessere e la sicurezza online di bambini/e e preadolescenti che è nato anche per iniziativa della rete dei Patti Digitali.
I punti qui indicati possono essere di ispirazione per le pratiche scolastiche, adattandole al contesto locale. Essi possono però anche costituire impegni che la scuola prende insieme alle famiglie per agevolare un utilizzo sano, graduale e creativo della tecnologia.
- La scuola sostiene il confronto tra i genitori per arrivare insieme a decidere l’età a cui consegnare ai propri figli uno smartphone collegato a Internet. Il consiglio è aspettare almeno la fine della seconda classe di secondaria di I grado.
- La scuola promuove una didattica digitale in classe in ambienti monitorati, protetti e guidati da docenti formati, nel rispetto della gradualità e delle varie fasi di sviluppo degli/lle alunni/e.
- La scuola regola l’utilizzo delle tecnologie a scuola in modo che siano usate esclusivamente a fini didattici e non di puro intrattenimento (non, per esempio, durante l’intervallo con la visione di video), e cura che esse non interferiscano coni necessari momenti di socializzazione.
- La scuola salvaguarda la dignità e l’autonomia degli studenti e delle studentesse in merito ai rapporti con le proprie famiglie: tutte le comunicazioni, i compiti a casa e le valutazioni devono essere date preliminarmente allo studente in classe. Sarà responsabilità dell’alunno poi riportarle in famiglia. I voti sul registro elettronico andranno quindi pubblicati dopo almeno 48 ore dalla comunicazione al ragazzo/a (e mai come alternativa alla comunicazione diretta). È prioritario il diritto dello studente/essa di comunicare con il proprio docente attraverso il dialogo in classe e la scrittura su diario cartaceo in tutto il primo ciclo. Il registro elettronico resta utile come strumento integrativo rivolto alla comunicazione con le famiglie (ad esempio colloqui, circolari etc).
- La scuola promuove una comunicazione scuola-famiglia sobria e rispettosa dei tempi di riposo familiare. È opportuno inviare le comunicazioni sul registro elettronico alle famiglie riguardo a compiti, voti, verifiche, annotazioni e note disciplinari in fasce predefinite, ad esempio in orario lavorativo.
- La scuola disincentiva l’assegnazione di compiti a casa che prevedano la navigazione autonoma online alla scuola primaria. Anche alla secondaria di primo grado, presta attenzione che i compiti online non rappresentino la modalità usuale di lavoro a casa. Quando assegnati, andranno previsti tempi ampi per consentire alle famiglie di essere presenti o il monitoraggio da parte di adulti esperti (prevedendo ad esempio la possibilità di svolgere i compiti in biblioteca, in gruppi di studenti).
- La scuola si impegna, nei limiti del possibile, a non assegnare attività online a casa su piattaforme commerciali e a far convergere i compiti da svolgere su piattaforme didattiche (meglio se un unico ambiente), facilitando così alle famiglie l’eventuale installazione di filtri alla navigazione dei figli.
- La scuola verifica che l’accesso a Internet dal suo interno sia protetto (attraverso opportuni controlli) e che non si possa accedere a siti vietati ai minori di 18 anni (in primo luogo siti con contenuti espliciti).
- La scuola si attiva per evitare l’esposizione a contenuti pubblicitari durante i collegamenti legati alla didattica digitale, usando piattaforme senza pubblicità o acquistando abbonamenti ai diversi servizi, in modo da ottenerne la versione priva di annunci.
- La scuola s’impegna a dare spiegazioni delle ragioni delle scelte sopra descritte e organizzare momenti di formazione dei genitori e di tutto il personale docente e non docente su tematiche relative alla sicurezza e al benessere digitale dei propri figli/discenti.
Il decalogo – con gli opportuni adattamenti – può essere approvato da un organo scolastico (consiglio d’istituto e/o collegio docenti) e possibilmente incluso nel Patto di Corresponsabilità e negli eventuali accordi di Diritto allo studio tra istituzione scolastica e ente locale.
Qualora questi punti siano approvati da una delibera scolastica vi preghiamo gentilmente di segnalare l’adesione dell’Istituto a info@pattidigitali.it.
Per approfondire le ragioni scientifiche del decalogo e per avere un quadro completo sul benessere digitale a scuola, consigliamo la lettura del DOCUMENTO PROGRAMMATICO scritto dal prof. Marco Gui in consultazione con un gruppo di esperti (Antonio Calvani, Marina Picca, Antonio Fini, Francesca Endrizzi, Giovanni Abbiati, Marco Grollo) e docenti (Vincenzo Di Leo, Michela Sala, Giuseppe Stablum, Emanuela Fanelli, Fabio Marca, Simone Lanza e Stefano Bigi).
“Costruire il benessere digitale a scuola: un documento programmatico” tratta di temi che sono stati ampiamente sottovalutati nel processo di digitalizzazione delle scuole, ma la cui necessità sta ora emergendo con grande forza. Qui convergono le riflessioni svolte da anni dal Centro di Ricerca Benessere Digitale e dalla rete dei Patti Digitali, confrontate con la voce autorevole degli esperti e docenti sopra citati. Il testo è un possibile riferimento per chi a scuola vuole applicare un “di più” di riflessione critica sulla trasformazione digitale!