Smartphone, 10 ragioni per non regalarlo

Stefania Garassini

Ares 2019

In questo libro si parte dall’età a cui solitamente si riceve lo smartphone che è spesso il regalo per la comunione: a 8 o 10 anni. Il motivo per cui viene regalato è perché ce l’hanno tutti, e così spesso lo smartphone diventa un regalo quasi scontato alla prima comunione. Pochi però si chiedono se sia una buona idea mettere nelle mani di un bambino di quell’età uno strumento così potente, se sia cioè l’età adatta. Stefania Garassini passa in rassegna dieci buoni motivi per convincere i genitori ad aspettare e lo fa con un linguaggio semplice, diretto e fondato su una vasta letteratura scientifica, di cui ne richiama qualche fonte per chi volesse approfondire. Questo libro aiuta i genitori ad aspettare e a convincere altri a farlo.

Accedere ai social media è emotivamente complesso, immettere dei bambini subito in questo mondo sarebbe come farli guidare un’auto prima che i tempi siano maturi. Registrarsi sui social media è permesso legalmente dai 13 o 14 anni. Regalare uno smartphone presto comporterebbe un incitamento amentire sull’età, che non è un buon esempio educativo e può presto ritorcersi contro i genitori stessi.

Questi strumenti non sono così abilmente padroneggiate dai nativi digitali. Il fatto che siano nati in un ambiente dove si usa la tecnologia, non significa che siano nati alfabetizzati al digitale nonostante la favola di Prensky (un sviluppatore di videogiochi) sui “nativi digitali”. Li usano ma in realtà non sono così abili. Magari un bambino può guardare un cartone animato, sa cercare alcune cose, ma non sa valutare le fonti, non sa muoversi criticamente. I nativi digitali non hanno una conoscenza così profonda perché lo strumento è complesso anche per gli adulti.
Inoltre la dipendenza può essere un  problema e per questo la navigazione su internet va protetta sempre e comunque. Il libro è pervaso da uno spirito educativo sobrio e attento alle criticità nella relazione
educativa e per questo punta a dare regole chiare e argomentate. Mette in guardia dal non giudicare lo youtuber amato dal figlio ma a incita a discutere insieme ai propri figli dei contenuti che si guardano in uno spirito educativo volto al dare regole.

La tecnologia non è neutra, ci spiega l’autrice (che ha tradotto il celebre libro di N. Carr, Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello, Cortina 2011) senza mai cadere nella condanna moralistica: “lo smartphone non è il demonio”. Al contrario spinge i genitori a far sviluppare senso critico, e a saper stare nella dialettica controllo-fiducia. È un libro indicato sia per quella parte dei genitori già sensibile sia per quelli scettici e incerti. Nonostante il titolo, in realtà il libro non si limita affatto al mondo cattolico: la comunione è solo una scusa per dare dei buoni motivi per attendere. Infatti scegliere
l’età giusta per dare a un ragazzo un cellulare è una decisione importante, perché spalanca le porte di un nuovo mondo, ricco e complesso, anche di insidie e problemi. Questo libro spiega i motivi per cui un educatore (genitore, insegnante, parenti etc..) debba valutare attentamente i motivi per cui vale la pena aspettare a regalare uno smartphone più a lungo di quel che il mercato, le aspettative del mondo intorno ci inducono oggi a fare, solo perché così fan tutti… Invita a usarlo al  momento giusto con gradualità. Intanto
aspettando si possono trovare altre  soluzioni, sforzando la fantasia e evitando la strada più corta: lo smartphone è la soluzione più semplice, ma per esempio al ristorante basta portarsi dei fogli per colorare, oppure (non al ristorante) si può iniziare ad usare quello dei genitori. Senza fretta.