RISORSE UTILI PER L’APPROFONDIMENTO
RECENSIONI
VIDEO
Eighth grade

Il film di Bo Burnham, celebre attore e comico statunitense, affronta la complessa e delicata fase di passaggio tra la terza media (eighth grade, l’ottavo grado dell’istruzione americana) e il primo anno di scuola superiore.
Protagonista è un’adolescente timida e introversa, Kayla, che vive sola con il padre e gira video che posta in rete per condividere la sua quotidianità, riscuotendo però scarsissimo successo.
Eighth grade racconta di come Kayla riesca a recuperare autostima arrivando a proporsi in modo più sicuro sia online che offline.
The social dilemma

Docudrama prodotto da Netflix e realizzato dallo Humane Technology Lab, gruppo di ricerca e di pressione statunitense, che promuove una maggiore responsabilità da parte degli operatori.
Nel film vengono intervistati ex dipendenti di alcune tra le principali aziende tecnologiche americane che spiegano come le logiche dei social media tendano ad attrarre e a sfruttare commercialmente l’attenzione degli utenti.
The Social Dilemma non propone soluzioni, e l’immagine che offre dei social media è decisamente negativa, tuttavia ha il grande merito di sollevare il problema.
E di farlo con un linguaggio in grado d’interessare anche i ragazzi, in particolare dall’età del liceo in su.
Nerve

Una riflessione su quanto siamo disposti a mostrare agli altri e a condividere online pur di ottenere like e recensioni positive.
Nerve, uscito nel 2016 è imperniato su un videogioco che combina abilmente vita reale e avventura online, costringendo i giocatori ad assumersi rischi crescenti per non deludere i fan che si sono guadagnati. Le scene in cui i partecipanti al videogame si sentono obbligati a mangiare cibo per cani o a correre all’impazzata in autostrada ricordano episodi di cronaca che periodicamente vedono coinvolti influencer in cerca di celebrità.
The Circle

“Condividere è prendersi cura” (“Sharing is caring”): è questo uno dei pilastri della cultura aziendale di The Circle, azienda tecnologica di successo che spinge alle estreme conseguenze il suo mantra con un sistema sofisticato di controllo che arriva a monitorare fin nei minimi dettagli la vita di chi fa parte della sua rete.
Con conseguenze tragiche. Tratto dall’omonimo romanzo di Dave Eggers, The Circle offre diversi spunti per un approfondimento su cosa significhi davvero condividere e quali effetti possa avere.
Wall-E

È un film del 2008, ma varrebbe la pena rispolverarlo oggi, per il modo poetico, e a tratti molto profondo, con cui affronta la tematica del rapporto tra uomo e macchina. Il capolavoro della Pixar racconta la storia di un robot pulitore, unico sopravvissuto della sua specie, rimasto solo su un pianeta abbandonato sommerso da montagne di rifiuti.
Wall-E arriva a provare sentimenti ormai sconosciuti agli umani, specie in totale declino, allontanata dalla Terra e alloggiata su una flotta di navi spaziali in cui lo scopo principale è divertirsi a ogni ora del giorno, dimenticando cosa significhi fare fatica e impegnarsi per un risultato. Un quadro distopico, che pone domande rilevanti sul nostro presente.
Il digitale a scuola, rivoluzione o abbaglio?

Marco Gui
Il Mulino, 2019
Il libro di Marco Gui rimane a pochi anni dall’uscita ancora un punto di riferimento per una discussione profonda e sensata sul digitale a scuola.
Un libro equilibrato dove si soppesano vantaggi e svantaggi sulla base di dati certi, di esperienze fatte. Al di là dei primi entusiasmi, ma soprattutto senza partiti presi, con uno sguardo sui dati italiani, di cui, con il suo gruppo di sociologi, è tra i massimi esperti italiani che pratica ricerche sul campo, Gui esamina anche esperienze nel mondo intero, evidenziando tutte le criticità su cui bisognerebbe ancora lavorare.
I dati dicono di non dare per scontato che l’aumento di tecnologie comporti il miglioramento di insegnamento-apprendimento. Prima di fare didattica con il digitale Gui suggerisce di sviluppare un’educazione all’uso consapevole e creativo dei media digitali.
Tutto troppo presto

Alberto Pellai
de Agostini, 2015 Nuova ed. rivista 2021
Il libro di Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, noto per i suoi contributi su adolescenza e sessualità è tra i libri più interessanti in circolazione. È la migliore guida sull’educazione sessuale nell’era del web, con un approccio vigile sulle nuove tecnologie, descrive i rischi del web e come i genitori possono aiutare i propri figli ad avvicinarsi senza far bruciare le tappe. Immersi nel flusso dei social i giovani sono oggi indotti a combattere contro il proprio corpo, a cercare amici con il narcsismo.
Inoltre la connessione permanente e incontrollata rende accessibile contenuti ed esperienze che non sono in grado di capire e gestire emotivamente. Sexting, pornografia, adescamento online e sessualizzazione precoce sono solo alcuni temi, ma non manca un affondo sui videogiochi. Un interessante capitolo di Marco Gui fornisce istruzioni tecniche sulle soluzioni familiari.
Benessere digitale: dialogo tra Marco Gui e Marco Grollo
14 ottobre 2022.
Nel corso delle giornate per l’educazione “Educhiamoci” di Vittorio Veneto, Marco Gui e Marco Grollo dialogano sul benessere digitale: come stare bene con le nuove tecnologie.
Aspettando lo smartphone
Il primo degli incontri su smartphone e adolescenti in cui il professor Marco Gui presso l’Istituto Comprensivo Ermanno Olmi di Milano fornisce un’ottima panoramica della situazione attuale su come gli adolescenti usino i devide digitali.
Si spiegano gli effetti della connessione permanente sugli adolescenti, illustrandone le differenze sociali e di individuali in termini di modalità e quantità d’uso nonché di risultati scolastici.
Il nuovo digital divide ci dice che chi sta più tempo davanti agli schermi è spesso in situazione svantaggiata e non inclusiva di chi riesce a gestire la quantità e quantità di tempo connesso.
Tutto troppo presto? Sfide per i genitori dei natanti digitali
Il video è l’intervento che il dr. Alberto Pellai ha tenuto presso l’I.C. Olmi dal movimento genitori aspettandolosmartphone; si riepilogano i temi dei principali libri dell’autore che spiega perché in molti casi può essere troppo pericoloso dare apparecchi digitali ai minori, soprattutto prima dei 14 anni, non solo per la pericolosità dei contenuti ma anche per la diversità del cervello emotivo che contraddistingue i preadolescenti.
Pellai dà però molte indicazioni concrete su cosa possono fare i genitori.