Lo smartphone arriva quattro anni prima di quando i genitori vorrebbero: i risultati di una ricerca del “Patto Educativo Digitale della città di Milano”
L’età a cui si concede lo smartphone è inferiore di 4 anni in media rispetto a quella che si riterrebbe opportuna, tra i genitori delle scuole primarie e secondarie di Milano. E’ questo uno dei risultati della ricerca-azione “Patto Educativo Digitale della città di Milano”, sviluppata nell’ambito di MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action, Ecosistema dell’Innovazione finanziato dal MUR con i fondi del PNRR) e promossa dal Comune di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca, che ha previsto la conduzione di un’indagine campionaria su pratiche, opinioni e desiderata in tema di dispositivi ed educazione digitali. I destinatari sono stati i genitori e i/le loro figli/e frequentanti le classi dalla terza primaria alla terza secondaria di I grado nelle scuole statali e paritarie situate all’interno del Comune di Milano. Nel questionario è stato chiesto ai genitori di indicare l’età a cui ha consentito al/lla figlio/a l’utilizzo di uno smartphone personale connesso alla rete e l’età minima che – secondo loro – sarebbe opportuno inserire in un documento istituzionale di raccomandazioni. Incrociando le risposte fornite dai 6.536 partecipanti all’indagine è emerso un risultato molto interessante.
Grafico 1 – Distribuzione percentuale dell’età a cui il genitore ha consentito al/lla figlio/a l’utilizzo di uno smartphone personale connesso alla rete e dell’età minima desiderata alla quale concedere uno smartphone personale da usare in modo autonomo.
Il Grafico mostra la distribuzione percentuale dell’età di arrivo dello smartphone (linea blu) e dell’età minima desiderata per consegnarlo (linea arancione). Focalizzandosi sui genitori che lo hanno già fatto, l’età a cui si concede l’utilizzo è inferiore a quella in cui si concederebbe e ciò è dimostrato dal fatto che solo una piccola minoranza concede lo smartphone dopo gli 11 anni (età che registra più della metà delle risposte nella distribuzione rappresentata dalla linea blu), mentre la stragrande maggioranza indicherebbe età più tardive in un documento di raccomandazioni condivise (obiettivo finale del progetto “Patto Educativo Digitale della città di Milano”), con un picco su “più di 14 anni”. Questo risultato mette in luce una distanza tra prassi e desiderata che è probabilmente il risultato di pressioni sociali e commerciali di vario tipo, che in questo momento storico stanno anticipando l’arrivo dello smartphone rispetto a ciò che i genitori percepiscono razionalmente come età più opportuna.
Per approfondimenti, si veda il report finale del progetto.