Patti Digitali: cinque regioni italiane guidano la sfida educativa

Nov 20, 2025 | Notizie

L’educazione digitale e la protezione dei minori online sono diventate priorità per molte amministrazioni locali. In assenza di una legge nazionale organica, sono le istituzioni locali e tra queste anche le Regioni a farsi carico di sperimentare strategie e strumenti. Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia stanno emergendo come laboratori di buone pratiche, promuovendo i “Patti Digitali” con approcci diversi e spesso complementari.

Emilia-Romagna: Custodi digitali e giornate analogiche

La Regione Emilia-Romagna ha messo a punto un piano operativo particolarmente strutturato, presentato dopo gli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza di maggio 2025. Il cuore del progetto è la promozione di una nuova cultura del digitale a tutela del benessere psico-fisico di bambini e adolescenti. Il piano prevede l’introduzione di figure formate tra pediatri, educatori, bibliotecari e genitori consapevoli, con il compito di accompagnare le famiglie nell’uso corretto della tecnologia. A questo si affianca l’istituzione di una “giornata analogica” mensile, durante la quale i Comuni organizzeranno iniziative gratuite per riscoprire la socialità senza schermi. L’impegno formativo è massiccio: entro il 2028 sono previsti corsi per 3.600 operatori dei settori sanitario, sociale e culturale, mentre un progetto sperimentale coinvolgerà 750 insegnanti. I Centri per le Famiglie regionali sono il motore di queste iniziative, con l’obiettivo di creare reti di genitori e comunità di pratiche.

Toscana: La mozione per diffondere i Patti nei territori

Anche la Toscana ha compiuto un passo formale importante. Il 28 maggio scorso, il Consiglio Regionale ha approvato una mozione con cui si impegna a “promuovere la diffusione e la sottoscrizione di Patti Educativi Digitali su tutto il territorio regionale. L’atto di indirizzo cita esplicitamente l’esperienza dei Patti Digitali come modello di successo che chiama in causa l’intera comunità, superando la solitudine educativa delle singole famiglie. Un esempio concreto e citato nella mozione è quello del Patto Digitale del Comune di Bagno a Ripoli, preso a modello per future repliche in altre realtà toscane, con il coinvolgimento di scuole, enti locali e associazioni.

Trentino-Alto Adige: una proposta di legge per la prevenzione

Il Trentino-Alto Adige sta affrontando la questione attraverso un iter legislativo. La Quarta Commissione permanente della Provincia autonoma di Trento ha avviato una consultazione pubblica sul disegno di legge n. 36/2025, che propone di modificare le leggi provinciali su giovani e scuola. L’obiettivo della proposta è introdurre misure specifiche per la “prevenzione dai rischi correlati all’esposizione dei minori ai dispositivi digitali”, segnalando un’attenzione istituzionale crescente al tema.

Friuli Venezia Giulia: i pediatri in prima linea dalla nascita

Il Friuli Venezia Giulia si distingue per un approccio precoce e sistemico, posizionandosi come regione leader nell’educazione digitale in Europa per la prima infanzia. Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Burlo e l’Associazione MEC di Udine, la Regione è pronta a varare il primo Piano Regionale per l’Educazione Digitale dalla nascita in Italia, attualmente all’esame dell’assessorato alla Salute. Il progetto, già presentato al Ministro della Salute e alla Camera, ha un elemento di unicità: collega tutti i pediatri di famiglia, fornendo loro le competenze per guidare i genitori nell’educazione digitale dei bambini sin dai primi anni di vita. L’obiettivo è fare dell’educazione digitale una responsabilità condivisa tra tutti gli operatori della prima infanzia. In questo approccio sistemico i patti digitali non sono semplici movimenti dal basso di genitori, ma sono sostenuti con una precisa intenzione dall’istituzione regionale che sta promuovendo sia pediatri sia personale dell’infanzia.

Piemonte: uno sguardo al futuro

La Regione Piemonte ha fattto nel marzo 2024 un passo decisivo per sostenere le famiglie nell’era digitaleinserendo nel DDL n. 298 “Bilancio di previsione finanziario 2024-2026” un apposito O.d.G. per finanziare progetti di educazione digitale, con un focus particolare sulla creazione di “Patti Digitali” tra le famiglie. L’obiettivo è chiaro: promuovere alleanze genitoriali per superare l’isolamento che spesso i genitori vivono nel dover gestire da soli la relazione tra i figli e la tecnologia. Oltre ai patti, la delibera valuterà lo stanziamento di maggiori risorse per una serie di progetti collaudati, come i patti digitali specifici per le scuole primarie e secondarie e i ll Patentino per lo smartphone, per formare gli studenti delle scuole medie a un uso responsabile del dispositivo. L’iniziativa si ispira “all’esempio dei progetti già avviati in questi anni dalla Regione Friuli Venezia Giulia” , a testimonianza di una best practice che il Piemonte intende ora fare propria, investendo sulla formazione dei propri cittadini più giovani.

Il quadro che emerge è dinamico e propositivo. Dalle “giornate analogiche” dell’Emilia-Romagna al progetto di formazione dei “pediatri custodi digitali” che si sta diffondendo fuori dal Friuli, passando per l’impegno politico di Piemonte e Toscana e la via legislativa del Trentino, le istitutuzioni locali stanno dimostrando di aver colto l’urgenza di educare e di regolare, le nuove generazioni all’uso della tecnologia. Dietro questo grande lavoro si stanno alleando sempre più famiglie e istituzioni locali.