Necessità di linee guida sui registri elettronici scolastici:
la posizione dei Patti Digitali
La rete dei Patti Digitali, in relazione alle notizie di cronaca dei giorni scorsi riguardanti utilizzi non appropriati del registro elettronico, esprime pubblicamente alcune valutazioni emerse nel corso del secondo meeting nazionale dei Patti Digitali, il 31 gennaio scorso presso l’Università di Milano-Bicocca. Il registro elettronico mette insieme almeno tre strumenti prima separati che avevano funzioni e destinatari precisi: il diario personale degli alunni, il registro di classe e il registro del docente. Questa unificazione, accelerata durante la pandemia, è avvenuta in parte per legge ma in parte anche per prassi emerse spontaneamente sulla spinta dell’urgenza. Diventa sempre più chiaro che l’adozione di questo strumento, tuttavia, non è stata accompagnata da una riflessione sulle conseguenze sul rapporto scuola-famiglia, sulla responsabilizzazione e il benessere digitale di alunni/e e famiglie. Di seguito segnaliamo alcune criticità, di tipo tecnologico, organizzativo e educativo, che sono emerse all’interno della nostra rete.
- La comunicazione di voti e valutazioni alla famiglia in tempo reale tramite il RE impedisce che possano avvenire processi importanti per la responsabilizzazione degli studenti: parlarne col docente, riflettere per poter apprendere dalla valutazione e comunicare la valutazione a casa nei momenti e modi opportuni;
- La media dei voti complessiva come prima informazione visibile all’apertura di molti registri elettronici fa perdere di vista gli obiettivi di una valutazione (anche numerica) costruttiva e ripropone continuamente agli studenti un solo numero come canone primario di valutazione del proprio percorso.
- L’arrivo di voti e comunicazioni a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza ritardi di notifica, spinge a un controllo compulsivo quando si è in attesa di una informazione importante e non rispetta il diritto alla disconnessione delle famiglie.
- L’utilizzo del RE da parte degli studenti nel primo ciclo spinge le famiglie a consentire la connessione permanente degli studenti durante i compiti a casa nel pomeriggio, anche se la maggioranza di esse ritiene problematica questa situazione (si veda il report del progetto “Patto Educativo della città di Milano” per alcuni dati aggiornati https://www.scuoleapertemilano.it/documents/432652448/477567570/37+report+questionario+famiglie.pdf/cc39ee7d-0865-2c9c-cc80-c2df083e920c?t=1728636049198). Nonostante questa prassi sia stata vietata dalla circolare del Luglio 2024, essa è molto spesso ancora presente tra i docenti.
La rete dei Patti Digitali ha già più volte sottolineato queste criticità e proposto alcune soluzioni (si veda il decalogo per le scuole www.pattidigitali.it/scuole e il documento “Costruire il benessere digitale a scuola” https://www.benesseredigitale.eu/wp-content/uploads/sites/167/2024/11/Costruire-Il-Benessere-Digitale-a-Scuola-2_compressed.pdf ). Tuttavia, pensiamo che questa materia debba essere oggetto di un confronto collettivo. Riteniamo urgente che il Ministero dell’Istruzione e del Merito proponga una discussione sullo sviluppo di ambienti digitali pubblici per le funzioni dei registri elettronici o, in alternativa, elabori delle linee guida (o raccomandazioni) comuni per le piattaforme private. Tali linee guida dovrebbero tenere conto del piano pratico della vita di studenti e famiglie oltre che essere giustificate dal punto di vista scientifico, e pedagogico in particolare. Non si può immaginare che questa riflessione avvenga per merito del singolo docente o della singola scuola, come sta avvenendo attualmente. Grazie a questa riflessione, il registro elettronico può diventare un’occasione per ripensare le priorità della scuola e per fornire a studenti/esse un esempio di gestione consapevole delle piattaforme, che è anch’essa parte dell’educazione civica digitale.
Il Board nazionale dei Patti Digitali